Il nucleo abitato primitivo sorge su un colle che raggiunge l'altezza massima di 411 metri sul livello del mare. Dalla sommità del paese, comunemente chiamata "Pincio", si gode un ampio panorama che si estende dal Mare Adriatico ai Monti Sibillini, dal Monte Conero al Gran Sasso d'Italia. L'impianto urbanistico del centro storico conserva evidente l'originale struttura medievale che segue l'andamento altimetrico dei tre versanti del colle su cui sorge.
- Alcuni dati su Montegiorgio:
Superficie totale: kmq 47,40
Altitudine: mt. 411 s.l.m.
Longitudine: 13°32'14'' E
Latitudine: 43°7'49'' N
CAP: 63833
Prefisso Telefonico: 0734
Codice ISTAT: 109017
Codice Catasto: F520
La nuova guida turistica è in allegato
N.B. Si fa presente che alcuni siti turistici indicati nella guida sono al momento NON VISITABILI causa inagibilità dovuta al sisma del 2016, in particolare NON E' AL MOMENTO VISITABILE la CHIESA DI SAN FRANCESCO con annessa la CAPPELLA FARFENSE.
Per informazioni sui siti visitabili e sui giorni e orari delle visite guidate telefonare al n. 353.3896931 ARCHEOCLUB d'Italia sede di Montegiorgio oppure 0734.952067 (Ufficio Cultura e Turismo Comune di Montegiorgio).
Geomorfologia del territorio
L'area topografica di Montegiorgio rientra nella tavoletta IGM III NO del Foglio n° 125 e nella sezione n° 314070 dell'ortofotocarta della Regione Marche. Il paesaggio ha modellato una dorsale arcuata a convessità occidentale, la cui porzione alta è caratterizzata da un amorfologia terrazzata che si raccorda con brevi e ripide scarpate; la parte mediana e terminale dei versanti mostra invece un andamento del profilo di superficie ondulato.
Il rilievo più accentuato nella zona di cresta e la morfologia più blanda e depressa della contigua area valliva sono ascrivibili ad un processo di erosione selettiva, attraverso il quale i litotopi della formazione a prevalente composizione sabbiosa e conglomereatica, più resistenti all'erosione rispetto le facies argillose, hanno dato origine a situazioni di sporgenza morfologica. Inoltre lo scenario tettonico, caratterizzato da un sistema di faglie, denundia una concreta vivacità sismica del territorio che ovviamente favorisce un processo di decomposizione ed alterazione del substrato.
L'assetto idrogeologico della zona è prevalentemente condizionato dai rapporti stratigrafici esistenti fra le suddette associazioni litologiche; infatti, lungo il versante, si sono formate libere o confinate falde acquifere, poste a diversa quota, che hanno dato luogo ad emergenze idriche diffuse, relativamente mascherate, lungo i pendii, dalle coltri di copertura naturale (depositi colluviali) o dal materiale di riporto artificiale prodotto, nel corso del tempo, dall'avvicendamento urbanistico che ha subito il nucleo storico di Montegiorgio.
Storia di Montegiorgio
Come testimoniano numerosi e significativi reperti archeologici, alcuni dei quali conservati nelle sale comunali, Montegiorgio è un antico insediamento piceno e romano. In età romana doveva far parte del territorio compreso nella centuriazione augustea che interessò la città di Falerio Picenus: in località Fontebella erano visitabili ruderi romani oggi non accessibili. Con la caduta dell'impero romano la continuità economica e culturale avviene per opera dell'autorità religiosa, divisa tra potere vescovile e centri monastici. L'impatto penetrante del monachesimo benedettino tra il 529 e il 540 prima, e successivamente quello farfense nell'VIII secolo, dilaga nelle campagne e riadatta resti di santuari, edifici romani, ricostruendo così quella rete politico-religiosa-amministrativa che farà da guida fino al XV secolo.
La struttura urbana di Montegiorgio risale al Medioevo, quando dal IX secolo vi si stabilirono i monaci Benedettini, che accolsero il nucleo abitativo intorno alla Chiesa di Santa Maria Grande - l'attuale San Francesco - e al Monastero. Fu feudo farfense, poi libero comune ghibellino, alternando momenti di lotta e riavvicinamento con il sorgere e lo sciogliersi di alleanze e leghe con la vicina Fermo. Nel 1229, schierandosi con il partito imperiale, Montegiorgio ottenne da Rianldo, Duca di Spoleto e Rettore della Marca, la giurisdizione sui castelli di Alteta, Cerreto, Francavilla, Monte San Pietrangeli, Monteverde e Rapagnano; ebbe l'esenzione della dipendenza di Fermo e, in altre parole, dal dovere del Palio dell'Assunta, dall'obbligazione alla Lega e dal dovere di partecipare al Parlamento.
Furono questi i momenti di maggiore espansione trrritoriale e di fermenti culturali, grazie all'insediarsi in territorio montegiorgese di due ordini religiosi: quello dei francescani presenti fin dal 1246 e degli Eremitani di Sant'Agostino nel 1265.
Un miglioramento dell'economia fu promosso da una prospera colonia ebrea che nel XIII secolo vi si spostò da Firenze: questa stimolò i commerci, esercitando le industrie della lana, del lino e della seta e l'artigianato, specie nel campo del cuoio e dei pellami.
L'autonomia cittadina tuttavia capitola successivamente di fronte al potere sempre più crescente della vicina Fermo; scarse sono le informazioni relative ai secoli XVI e XVII a causa di un incendio che nel 1700 distrusse parte dell'archivio del Paese. La storia successiva vedrà Montegiorgio, unitamente ad altre città della Marca, coinvolte nelle vicende dello Stato della Chiesa.
Sul finire del secolo XVIII, con l'invasione francese, Montegiorgio fu parte del dipartimento del Tronto, come capoluogo di Cantone. Restituito allo Stato Pontificio dopo la breve parentesi della Repubblica Romana del 1849, Montegiorgio nel 1860 segue le sorti dello Stato Italiano con l'annessione delle Marche al Regno d'Italia.